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Itinerari culturali e didattici nei Campi Flegrei e a Napoli

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Attrazioni e cosa vedere

Parco archeologico di Cuma

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Parco archeologico di Cuma

Il Parco Archeologico di Cuma è il sito più affascinante ed evocativo dei Campi Flegrei per le suggestioni cui rimanda. Fondata nel 750 a.C. circa da coloni provenienti dall’isola di Eubea, fu la città (apoikia) che introdusse quei segni che diventeranno il nostro alfabeto e dalla quale di diffuse la cultura greca in Occidente.

Fonti letterarie antiche legano la sua fondazione al culto di Apollo, cui era associato l’oracolo della sibilla.

Tra la fine dell’VIII e l’inizio del VII secolo a.C. i Cumani fondarono Parthenope sul promontorio di Monte Echia e ben presto tutto il golfo di Neapolis entrò sotto il loro dominio. Nel 338 a.C. la città entrò nell’orbita politica di Roma. L’eco dei miti e delle leggende radicati nel territorio flegreo diventeranno i versi del VI libro dell’Eneide, opera affidata da Augusto a Virgilio quale strumento di propaganda dell’Impero nascente.

Così, la lunga galleria scavata nel tufo dell’Acropoli, è oggi identificata nel famoso Antro della Sibilla e i resti del tempio sulla terrazza inferiore rimandano al grande architetto e inventore ateniese, Dedalo, che qui atterrò per edificare il santuario dedicato al culto di Apollo, il dio splendente.

 

 

 

 

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Il viaggio di Enea

Il viaggio di Enea ripercorre uno dei racconti più suggestivi dell’antichità. E’ un itinerario didattico-letterario che prevede la visita al Parco archeologico di Cuma e al Lago d’Averno, due luoghi iconici che rimandano ai versi cantati da Virgilio nel VI libro dell'Eneide.

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Il viaggio di Enea

L'itinerario parte dall'Acropoli di Cuma per affacciarci sul litorale dove sbarcò Enea per incontrare la profetessa di Apollo e conoscere il suo destino quale progenitore della stirpe romana. 

Dopo la visita al famoso Antro della Sibilla, si prosegue per una passeggiata sulle sponde del Lago d’Averno, per secoli identificato come l’ingresso agli inferi e dove la Sibilla condusse l’eroe troiano nel regno di Ade.

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Parco archeologico di Cuma

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Il Parco Archeologico di Cuma è il sito più affascinante ed evocativo dei Campi Flegrei per le suggestioni cui rimanda. Fondata nel 750 a.C. circa da coloni provenienti dall’isola di Eubea, fu la città (apoikia) che introdusse quei segni che diventeranno il nostro alfabeto e dalla quale di diffuse la cultura greca in Occidente.

Fonti letterarie antiche legano la sua fondazione al culto di Apollo, cui era associato l’oracolo della sibilla.

Tra la fine dell’VIII e l’inizio del VII secolo a.C. i Cumani fondarono Parthenope sul promontorio di Monte Echia e ben presto tutto il golfo di Neapolis entrò sotto il loro dominio. Nel 338 a.C. la città entrò nell’orbita politica di Roma. L’eco dei miti e delle leggende radicati nel territorio flegreo diventeranno i versi del VI libro dell’Eneide, opera affidata da Augusto a Virgilio quale strumento di propaganda dell’Impero nascente.

Così, la lunga galleria scavata nel tufo dell’Acropoli, è oggi identificata nel famoso Antro della Sibilla e i resti del tempio sulla terrazza inferiore rimandano al grande architetto e inventore ateniese, Dedalo, che qui atterrò per edificare il santuario dedicato al culto di Apollo, il dio splendente.

 

 

 

 

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